Proviamo la nuovissima Namaste by The Mesh Shop

La nuovissima Namaste by TMS

E’ uscita da pochi giorni e già ne ha vendute a decine. Dopo averla provata e dissezionata, ci chiediamo come possa la gente buttare via soldi in questo tipo di oggetti virtuali.

Ben trovati e bentornati nelle pagine delle recensioni del blog Vivo In Second Life, la vostra guida italiana al mondo virtuale più popoloso e completo del pianeta Terra. Questa volta parleremo della nuovissima Namaste, una barca a vela prodotta da The Mesh Shop, un costruttore di barche che in passato ha saputo regalarci dei veri e propri gioiellini ma che da un po’ di tempo a questa parte sembra aver perso tono, smalto, fantasia e voglia di fare. Molto probabilmente l’unica cosa che gli è rimasta al riguardo è la voglia di fare soldi. E questo lo si vede benissimo con questa Namaste, dopo che il trimarano Es Paradis ci ha dato la netta sensazione di essere un vecchio progetto rispolverato per fare un po’ di quattrini facili senza inventarsi niente di nuovo.

Per vederla in azione vi rimandiamo al video in fondo all’articolo e -se proprio volete- ad una prova che potete fare voi stessi presso il negozio inworld di TMS. In queste righe cercheremo di sintetizzare alcune ore di navigazione e le sensazioni che ci ha dato questa enorme barca a vela.

Già, perchè stiamo parlando della barca più grande mai costruita da The Mesh Shop. E anche la più pesante in termini di prims: ben 270! Quindi potete dire addio agli ormeggi a basso prezzo, visto che si fermano mediamente a 150 prims, alcuni arrivano a 200 prims ma vi costano come 4096 mq di terra…

La prima cosa che abbiamo detto non appena l’abbiamo vista per mare è: “WOW!”

Ma poi, l’abbiamo provata, e tutto si è fortemente ridimensionato. Andiamo per gradi.

L’esterno – Si tratta di una barca a vela, uno sloop, di dimensioni davvero giganti per Second Life. Lunghezza e larghezza la identificano a colpo d’occhio, così come l’imponente e altissimo albero maestro. Il boma è tozzo e grosso, contiene la vela principale, sovrasta l’area sopra la cabina e fortunatamente non vi arriva sopra la testa. Infatti, grazie alle dimensioni della barca, il pozzetto è lontano dal boma ed è davvero ampio: contiene la ruota del timone, un pannello dei comandi che assomiglia a quello di un Boeing 747 (!!!) e alcune sedute. E dietro, prima della poppa, c’è ancora spazio. Mentre ci chiediamo a che serve un pannello della strumentazione futuristisco in una barca a vela, ci accorgiamo che l’arredamento del pozzetto è esattamente quello di una terrazza del centro di Roma: mobili in rattan e vimini con i cuscinoni, tavolini da caffè in ferro e legno… Se non sapessimo di essere in una barca, direi che siamo in giardino da mia nonna. Direi che se mettevano anche un dondolo avrebbero fatto l’en plein!

Nessun oblò è apribile (!!!) e le zone per prendere il sole e attardarsi con gli amici sono poche e messe in brutte posizioni.

Affermano che l’ancora è funzionante, grazie all’intervento di Ape Piaggio, ma noi non siamo riusciti a farla funzionare (!!!)

La linea è filante ma per nulla graziosa: sembra un autobus schiacciato, con il tetto della cabina palesemte rubato ai suoi catamarani.

Non dimentichiamo che la poppa ha uno swimdeck, un ponte che si usa per entrare ed uscire dall’acqua, che si apre in modo simile a quello della Destino, ma con due pistoni che sono orrendamente sovradimensionati e sembrano uscire da un’astronave cargo di un film di fantascienza di quart’ordine. Eleganza ciao!

L’interno – Entriamo e rimaniamo basiti: poltrone e divani da appartamento sono sparsi qua e là nel salone di giorno, dove si trova anche una seconda postazione di guida. Postazione che non siamo riusciti a capire se sia funzionante o meno. Questo tipo di arredamento è del tutto fuori luogo in una barca, sopratutto se a vela! Scendendo dalla scala frontale si arriva alla cucina: inutilmente enorme, con tanto di vistosa cappa di aspirazione sopra ai fuochi, e totalmente vuota. La dinette è spaziosa ma certo non all’altezza delle dimensioni della barca. A nostro avviso avrebbero dovuto mettere la dinette dove invece hanno messo la cucina, e magari arredarla un pochino come troviamo sulla Destino o altre barche di TMS. Mentre la cucina poteva stare benissimo dove invece hanno messo la dinette.

Per contro, andando verso la zona notte troviamo uno sgabuzzino con lavatrice e asciugatrice, che non capiamo proprio a che possano servire. Poi ancora troviamo una camera matrimoniale di piccole dimensioni, un bagno completo di doccia e una seconda cameretta singola talmente piccola che fa diventare claustrofobico anche chi non lo è.

Le porte sono più adatte ad un appartamento che ad una barca, il che la dice lunga su che razza di idee balzane sono venute in mente questa volta a Dutch…

La zona notte di poppa, quella sotto il pozzetto, la si raggiunge tramite una scala a chiocciola: vi trovate l’appartamento dell’armatore (o del capitano se più vi piace), con un’enorme camera da letto con numerosi oblò rettangolari di dimensioni spropositate, e due bagni. Aspetta: hai detto 2 bagni? Sì, due bagni, di cui uno addirittura con vasca da bagno e doccia separate. Il che ci lascia sempre più perplessi: una vasca da bagno in una barca a vela proprio non c’azzecca nulla.

Un design senza senso per la Namaste by TMS.

Come va per mare – Speriamo almeno che il comportamento in navigazione sia meglio, quindi saliamo e salpiamo.

Macchè! scivola sull’acqua senza movimenti di rollio e beccheggio, e quelle sensazioni ed emozioni che dovrebbe offrire una barca a vela navigando, con questa ve li sognate.

Non perdiamo ulteriore tempo perchè non c’è nulla di cui parlare.

Animazioni e pose – Anche questa barca è stata rimpinzata con animazioni e pose per la maggior parte dedicate alle donne. Ne siamo felici, ma pensiamo anche che noi maschietti non troviamo quasi nessuna posa adatta a noi, e questo dispiace davvero molto. Non c’è ombra di tuffi e nuotate se non un galleggiamento banale.

In conclusione – Cosa possiamo dire? Stiamo assistendo ad una triste regressione della qualità delle barche di TMS: i tempi della Destino e della Privilege sono ormai un ricordo lontano. Le texture e le attrezzature, le animazioni e le pose, il comportamento sull’acqua e qualsiasi altro componente stanno andando sempre in peggio, tanto che ci chiediamo se per caso The Mesh Shop non stia raschiando il fondo del barile recuperando vecchi progetti, mettendoli sul mercato come fossero vere novità giusto per raggranellare ancora un po’ di soldi prima di ritirarsi a vita privata. Perchè questa è la nettissima sensazione che stiamo vivendo di fronte a questa cosa che fatichiamo a chiamare barca.

E se andiamo a vedere il costo ci viene un coccolone: 6.000 Linden??? Cioè ben 23/24 euro veri per un oggetto virtuale orribile sotto tutti i punti di vista.

Ma siamo sicuri che grazie al brand conosciuto, anche di questa orrenda Namaste la gente ne acquisterà a carriole, perchè la gente è fondamentalmente stupida e non pensa. Vabbè…

Si tratta di una barca inutilmente enorme, brutta esteticamente, che sull’acqua si comporta in maniera anonima, e che costa davvero una cifra eccessiva per quel che offre. A dirla tutta, qualsiasi cifra sarebbe eccessiva per questa barca.

Fatevi un favore: piuttosto di spendere 23/24 Euro veri per questa cosa che fatichiamo a definire barca, valutate altre alternative migliori e più divertenti. O andate a mangiarvi una pizza, che almeno avete soddisfazioni molto maggiori.

Un abbraccio a tutti