Test della iMOCA 60 di WildWind

L’IMOCA60 di WildWind ferma in mezzo al mare a farsi fotografare

Costruire barche di questa categoria da regata non è prerogativa di un solo costruttore, checché possa sembrare il contrario.

Oggi andiamo a vedere cosa abbiamo scoperto con il test di questa barca da regata IMOCA 60 di WildWind.

Prima di tutto teniamo a precisare che IMOCA 60 non è un marchio o un nome di proprietà di qualcuno, bensì si tratta di una ben precisa categoria di barche a vela da regata oceanica che tempo fa venivano chiamate OPEN 60. IMOCA è l’acronimo di International Monohull Open Classes Association, e IMOCA 60 è una barca da regata ufficialmente riconosciuta dalla International Sailing Federation, l’organismo mondiale che governa gli sport velici, le regate in particolar modo.

Poco tempo fa pubblicammo la recensione della nuovissima iMOCCA60 di The Mesh Shop, bocciando la barca per essere decisamente difficile da guidare. Oggi aggiungiamo che è anche un po’ troppo pretenziosa: infatti pretende di essere una barca da regata ma con le comodità e le possibilità di una barca da diporto. Un po’ come se la Ferrari facesse un Testarossa SUV e 4×4…sicuramente le prestazioni sarebbero fantastiche, ma si comprerebbe un aggeggio che non è né carne né pesce con la pretesa di essere eccezionale in ogni campo ma con il risultato di essere invece mediocre in tutti i campi e non riuscire a soddisfare nessuno, se non i mediocri.

WildWind è un costruttore di barche a vela molto meno conosciuto di The Mesh Shop, ma non per questo quel che produce fa schifo. Anzi: supera di molto gli altri costruttori quando parliamo di moderne barche da regata.

La sua produzione spazia dalla AC45 alla Open 60 (IMOCA60), passando per la AC62 e altre barche interessanti, che pur essendo esteticamente da diporto, hanno la capacità di raggiungre e superare agevolmente i 40/43 nodi! E’ perciò uno dei costruttori più interessanti nel panorama di Second Life per quanto riguarda le barche a vela da regata. E aggiungiamo che stiamo aspettando con ansia un suo eventuale modello della AC75, l’ultimo gioiello tecnologico di barca a vela da regata, quelle che hanno partecipato alla America’s Cup 2021 appena conclusa (ndr: vinta meritatamente e per l’ennesima volta dal team New Zealand in una finale contro l’italianissima Luna Rossa).

Andiamo quindi a vedere di che pasta è fatta questa IMOCA60 di WildWind. Abbiamo detto che è una barca da regata. E’ una barca velocissima che supera facilmente i 45 nodi.

L’enorme gennaker della IMOCA60 di WildWind

Questa versione venduta da WildWind è davvero facilissima da guidare e governare. Vengono forniti 2 HUD: uno ci permette di governare i vari aspetti della navigazione come velocità e direzione del vento, alzare e ammainare le vele, entrare in modalità “regata” (ovviuamente se stiamo per partecipare), e varie altre cosette che vi lasciamo scoprire se vorrete andare a provare la barca al negozio inworld che ha WildWind. Qui troverete le demo di tutte le barche che producono, e ve le potrete portare via tutte gratis. Le demo sono 100% funzionali e funzionanti, ma manca il secondo HUD e altre cose. Inoltre, le barche DEMO non sono copiabili né modificabili, cosa che invece quelle che acquistate sono.

Il secondo HUD fornito è un riassunto delle condizioni in cui sta navigando la barca, quindi in un colpo d’occhio abbiamo tutto sotto controllo.

Non esiste l’autopilota per questa barca, il che significa che -al pari di una vera barca a vela da regata- dovremo arrangiarci a regolare le vele manualmente ogni volta che cambia l’angolazione del vento. L’unica cosa che possiamo impostare automatica o manuale è la regolazione dell’inclinazione del bulbo.

Facciamo presente che questa IMOCA60 di WildWind non è una barca da diporto, nel senso che non viene fornita con tutte le animazioni per una vita a bordo quali dormire, mangiare, nuotare, tuffarsi, pescare, o con le animazioni di coppia e per le attività più intime. Una scelta corretta secondo il nostro parare, visto che si tratta di una barca da regata. Una scelta coraggiosa, potremmo dire, visto che altri costruttori (come il citato The Mesh Shop) in barche simili aggiunge decine e decine di animazioni adatte al diporto più che ad una competizione. Una decisione che noi condividiamo appieno e alla quale va il nostro plauso. Per fare diporto si scelgono altre barche.

Inoltre, per terminare il paragone con The Mesh Shop, in questa barca troviamo ben 2 ruote di timone, mentre -se ricordate bene- in quella di The Mesh Shop c’è una barra di timone. Il che per 2.500 linden in più di quella di WildWind è davvero deludente.

Riassumendo quindi questo test (e perchè no, anche il confronto tra le due IMOCA 60 sul mercato) si rileva che: 1) sul fronte animazioni questa barca è del tutto carente, visto che non ci sono animazioni di sorta. E’ comunque possibile modificare la barca e quindi aggiungere tutte le animazioni che vogliamo: se conosciamo AVsitter e come usarlo, sarà davvero facile, come abbiamo fatto noi. 2) sul fronte dell’estetica possiamo affermare che non è per niente male, ma non andiamo ad indagare in cabina perchè troveremo un ambiente molto scarno e scarso. D’altra parte la barca è centrata sulla regata competitiva, quindi non aveva senso renderla “da diporto”. 3) sul fronte delle prestazioni invece siamo a livelli stratosferici rispetto a qualsiasi altra cosa si muova sull’acqua in Second Life: la velocità di punta che si può raggiungere, la manovrabilità, la guidabilità, la curva di apprendimento, l’immediatezza con cui risponde ai comandi via chat o da HUD, fanno impallidire qualsiasi prodotto della concorrenza. 4) il sistema adottato per personalizzare le textures della barca è di alto livello, e permette a chiunque di ottenere risultati professionali: le texture personalizzate fatte da noi vengono applicate grazie ad uno script che poi si autoelimina una volta che ha fatto il suo lavoro. 5) il prezzo di vendita è di 2.000 linden: un vero regalo! Quella di The Mesh Shop è sovravvalutata e viene 4.500 linden… Noi con 4.500 linden abbiamo acquistato questa IMOCA 60 di Wild Wind e un’altra barca sempre dello stesso costruttore (che recensiremo a breve). Non aggiungiamo altro!

La raccomandazione è di acquistarla senza indugio alcuno, se vi piacciono le barche veloci e da regata.